Ubuntu e Scaling CPU: come regolare la velocità del processore.

1 06 2008

L’obiettivo

Il bello del pinguino è che esistono comode applet che permettono il pieno controllo dei governor della CPU in maniera semplice ed immediata. Basta semplicemente andare su un pannello, cliccare il tasto destro del mouse, scegliere la voce “Aggiungi al pannello”, e selezionare l’applet “Variazione frequenza della CPU”.

Il caso

Nonostante per la maggior parte dell’utenza con processori speed-step fosse così semplice, per me non lo era affatto. Posseggo un Asus Z53J, processore Intel Centrino Duo, bella macchina davvero. Un giorno mi è venuta l’idea di aggionrare la versione del bios. Dopo l’aggiornamento però a  causa di qualche cosa che ancora oggi ignoro, la applet dello scaling non ha più funzionato. Sulle prime ho reagito male, reinstallando la vecchia versione del bios, ma nonostante lo scaling fungesse nuovamente, sperimentavo problemi con l’audio. La conclusione è stata che per far rifunzionare l’audio ho dovuto effettuare nuovamente l’aggiornamento del bios. Un giorno casualmente mi sono accorto che rimuovendo e reinstallando il demone “powernowd”, mi ritornava in funzione la applet dello scaling. Cosa strana, ho pensato, non è che sia il massimo della comodità dover effettuare ad ogni accensione del sistema, la rimozione e la reinstallazione di powernowd. Ho pensato che mancasse qualche modulo. Avevo ragione. Il modulo inquestione era acpi-cpufreq.

Soluzione 1

Come suggerisce “mastro” nei commenti al post, bastava aggiungere acpi-cpufreq alla lista dei moduli da caricare all’avvio

echo acpi-cpufreq >> /etc/modules

Personalmente credo che sia la soluzione più pulita, anche se all’epoca dei fatti con la Ubuntu Feisty verificai problemi di permesso con il comando echo anche con i privilegi di root.Credo fossero problemi dovuti a troppi smanettamenti che sporcarono non poco il sistema. Per questo motivo che optai per un aggiramento del problema come spiegato nella soluzione 2.

Soluzione 2

Ho pensato allora di caricare acpi-cpufreq direttamente all’avvio del sistema, creando un file bash e mettendolo nella cartella /etc/init.d/. Ecco cosa fare.
Da terminale digitare

sudo gedit /etc/init.d/nomefile

Scrivere nel file il seguente codice

#!/bin/bash
modprobe acpi-cpufreq

Salvare il file. Utilizzare poi un boot-up manager per spuntare la voce nomefile, in maniera tale che il file prima creato venga eseguito all’avvio. Personalmente ho usate “bum”, da lanciare con i permessi di sudo.Quindi

sudo apt-get install bum
sudo bum

A questo punto basta scorrere la lista di servizi che vengono lanciati all’avvio, e dare un segno di spunta alla voce nomefile, che corrisponde al file prima creato. Il gioco è fatto.





Linux e Freepops: scaricare la posta di hotmail, libero, etc. con Evolution o Thunderbird.

17 05 2008

Vi siete mai chiesti come diavolo fare per scaricare la posta elettronica sul proprio computer senza dover necessariamente usare windows live mail o altri? Niente di più facile. Vi serve un programma che si chiama freepops e farà tutto lui. Bisogna semplicemente settare l’account inetressato nel vostro mail reader preferito in maniera tale che piuttosto che accedere al server in rete, chieda servizio a freepops.

Freepops è un demone che si inserisce tra il client di posta ed il server di posta e consente di superare le limitazioni imposte dai vari gestori di posta elettronica. Supponiamo per esempio che si vuole scaricare e consultare in locale sul proprio pc la posta elettronica e che il proprio spazio è registrato su un dominio hotmail, per esempio xxx@hotmail.com. Si scopre subito che nonostante su rete è pubblicato il nome del pop in ingresso, non si riesce a scaricare la posta elettronica. Ecco che viene in soccorso freepops. Al momento uso Ubuntu Hardy Heron 8.04 e basta installare i seguenti pacchetti :

sudo apt-get install freepopsd freepops-updater-fltk

Bisogna poi lanciare freepops-updater-fltk con i privilegi di root, quindi:

sudo freepops-updater-fltk

bisogna quindi lanciare il server freepops

/etc/init.d/freepops

Il dado è tratto. Il programma funge da server locale e bisogna semplicemente far puntare il client al server pop locale sulla porta 2000. Freepops una volta avviato si mette in ascolto sulla porta numero 2000 e può essere interpellato sia da Thunderbird che da Evolution, bisogna semplicemente passargli l’indirizzo mail (e non semplicemente username) e la password. Freepops grazie ai suoi plugin, ovviamente aggiornati con l’istruzione lanciata con i privilegi di root, riconosce il dominio in automatico e si incarica di ogni operazione di cui si necessita per riuscire a recuperare la propria posta elettronica.

Adesso non rimane che fare il giusto setup del client di posta. Bisogna creare un nuovo account e scegliere un server pop. Come nome server inserire 127.0.0.1:2000, mentre come user inserire xxx@hotmail.com (e non semplicemente xxx). Ricapitolando:


server 127.0.0.1:2000
user xxx@hotmail.com

Freepops funge bene con diversi domini tra cui cito libero oltre ad hotmail.

Ultima cosa da fare è configurare il server per avviarsi in automatico. Il lanciatore è già stato citato e come molti altri di sistema si trova in /etc/init.d e si chiama freepops . Si può lanciare BUM da console, se non lo si ha basta in stallarlo, e si va a spuntare la voce freepops.

Credo che sia proprio tutto. Buona lettura delle vostre mail.