Windows e Freepops: scaricare la posta di hotmail, libero, etc. con Outlook, Eudora, etc.

3 06 2008

Vi è mai capitato di sentirvi infastiditi dalla guerra a colpi di domini che si fanno i vari provider? Quell’enorme fastidio che spesso provoca vero e proprio disagio a chi vuole effettuare il download delle proprie mail in locale con il proprio programma client preferito? Siiii !!! Anche io ed è per questo che mi accingo a scrivere questo post.

Il fatto

Supponiamo che Pippo abbia registrato un account su dominio hotmail (pippo@hotmail.com) e che gli dia noia dover effettuare l’accesso direttamente dal proprio browser, ogni volta che decida di leggere la propria posta. Pippo allora pensa che sarebbe molto più comodo effettuale il download il download della propria posta in locale sul proprio pc. Dando una sbirciatina al web scopre che la cosa è molto semplice, basta scaricare un mail reader. Anzi bisogna scaricare il mail reader, quello ufficiale, quello sponsorizzato, pubblicizzato direttamente su dominio hotmail. Lo installa e scopre che non gli piace, ed essendo un romantico vorrebbe riusare quel Eudora che tanto gli garbava sul suo vecchio pc. Recupera una copia di Eudora on-line, la installa, configura il tutto, ma viene a scoprire che qualcosa è andato storto, non riesce a scaricare un bel nulla. Il server di posta da libero accesso solamente al suo reader proprietario. Allo stato attuale dell’arte non c’è verso di effettuare il download della propria posta elettronica in locale se non si utilizza il mail reader proprietario.

La soluzione

Ma è proprio così ? Siamo proprio sicuri che dobbiamo piegarci all’idea che in nome delle solite proprietà intellettuali, dobbiamo rimanere vincolati ad un prodotto e perdere la libertà di poter scegliere quello che crediamo meglio per noi ? La risposta è nascosta nella rete. Quelli che bazzicano col pinguino sorridono, perché già da tempo sono bene informati, dato che non esiste un equivalente livemail per il pinguino, ma forse molti amici di windows ancora ignorano la cosa. Armati di pazienza e di testardaggine, scopriamo, poco pubblicizzato forse perché software libero e quindi non spinto nella diffusione da interessi economici, che esiste un programma dal nome incoraggiante: Freepops. Freepops è un nient’altro che un demone, ovvero un programma passivo, uno di quelli che ritroviamo nei programmi in esecuzione ma con il quale non interagiamo quasi mai in maniera diretta. Questo demone si inserisce tra il client di posta ovvero il nostro mail reader ed il server di posta e consente di superare le limitazioni imposte dai vari gestori di posta elettronica. Il nostro mail reader interagisce con freepops come se questo fosse il server di posta elettronica, e freepops interagisce col server di posta. Bisogna semplicemente far puntare il nostro client a questo server pop locale sulla porta 2000. Freepops una volta avviato si mette in ascolto sulla porta numero 2000 e può essere inteppellato sia da Thunderbird, Evolution, Eudora…., bisogna semplicemente passargli l’indirizzo mail (e non semplicemente username) e la password. La sua configurazione è praticamente trasparente, perché l’utente deve semplicemente mantenerlo aggiornato. Freepops grazie ai suoi plugin, una volta a conoscenza dell’indirizzo maildi cui controllare la posta, riconosce il dominio in automatico e si incarica di ogni operazione di cui si necessita per riuscire a recuperare la propria posta elettronica. Il mail reader dialoga con freepops sulla porta 2000, come già detto in precedenza. È un programma facilmente estendibile, che permette di accedere alle risorse più differenti attraverso il protocollo POP3. Principalmente può essere utilizzato per scaricare la posta dalle più famose webmail, ma può anche servire come aggregator per feed RSS ed altro ancora. In questo modo è possibile consultare tutti i propri messaggi utilizzando il proprio client email preferito.
FreePOPs è Software Libero!

windows Se usate un sistema operativo Windows, effettuate il download di FreePOPs.

Si tratta di un pacchetto auto-installante e dovrebbe funzionare su tutte le versioni di Windows, da Windows 95 a XP.

La versione standard di FreePOPs usa OpenSSL (una libreria di crittografia usata principalmente per le connessioni HTTP criptate). Gli autori di FreePOPs vorrebbero migrare da OpenSSL a GnuTLS sia per questioni tecniche che di licenze. Se vuoi aiutare la transizione scarica l’installer con GnuTLS.

L’installazione

Fate doppio click sul file di setup che avete scaricato e rispondete sì a tutte le domande senza leggere 😉





Creare eseguibili da sorgenti Matlab

16 02 2008

Per creare un eseguibile a partire da una funzione matlab si usa la funzione:

mcc -m percorsocompletomiofile.m

Questo comando richiama il compilatore per matlab che sfruttando una versione qualsiasi del compilatore c presente nel pc converte il sorgente matlab in un exe avviabile da qualsiasi pc.





Telnet : inviare posta elettronica da DOS.

8 02 2008

Telnet è un’applicazione standard di ‘Internet ed è disponibile nella maggior parte delle implementazioni del TCP/IP, indipendentemente dal sistema operativo host.Si tratta di un semplice protocollo di login remoto, implementato secondo un modello di tipo client-server, che permette ad un utente attestato ad una certa macchina di stabilire una connessione TCP con un server di login che si trova su un’altra macchina, la porta che utilizza è la numero 23. Subito dopo Telnet rilancia i caratteri battuti sulla tastiera dell’utente direttamente al calcolatore remoto come se essi fossero battuti su una tastiera direttamente connessa ad esso. Inoltre Telnet rimanda l’output della macchina remota indietro fino allo schermo dell’utente.Il servizio è definito trasparente perché dà l’apparenza che la tastiera e lo schermo dell’utente siano attaccati direttamente alla macchina remota. Sebbene Telnet non sia molto sofisticato se paragonato ad altri protocolli di terminale remoto, esso risulta tuttavia largamente diffuso. Di solito, il codice client di Telnet permette all’utente di specificare la macchina remota a cui ci si vuole connettere dando il suo nome di dominio oppure il suo indirizzo IP. Telnet è un client presente di default in windows e ci si può accedere in tre diversi modi:

  1. premendo avvio/start, poi esegui e si digitando “telnet” nella finestra di dialogo.
  2. facendo click sul file “telnet.exe” presente nella cartella “windows”.
  3. digitando “telnet” nel prompt ms-dos.

Come collegarsi: La prima cosa da fare per mandare o ricevere la posta è collegarsi al server predisposto così come farebbe il proprio client come per esempio Outlook Express, Pegasus Mail, Eudora o Netscape Messanger. Qualunque software usiate è bene sapere che una volta collegati al server compiono tutti le stesse azioni o quasi. Per avviare telnet basta utilizzare una normale sessione di DOS oppure lo si può far partire con il comando esegui. Si deve ora distinguere come inviare e come ricevere la posta.

Invio della posta. Il server destinato all’invio della posta viene generalmente denominato SMTP (Simple Mail Trasfer Protocol) e per comunicare con esso ci si deve collegare alla porta 25, riservata appunto al protocollo SMTP. Se per esempio il nostro server destinato all’ invio di posta è mail.tin.it dovremmo digitare quanto segue per collegarci:

  • telnet out.alice.it 25

Questo può essere scritto in una finestra dos oppure nella riga di comando del menu esegui. A questo punto si aprirà il programma telnet.exe pronto a collegarsi.

Ricezione della posta. Il server destinato alla ricezione della posta viene generalmente denominato POP3 e per comunicare con esso ci si deve collegare alla porta 110. Se per esempio il nostro server destinato alla ricezione della posta fosse box.tin.it dovremmo digitare quanto segue:

  • telnet in.alice.it 110

Questo può essere scritto in una finestra dos oppure nella riga di comando del menu esegui. A questo punto si aprirà il programma telnet.exe pronto a collegarsi. A questo punto senza lasciare alcuna riga vuota si deve inserire il campo Subject: specificando di seguito il soggetto del messaggio. Quindi una volta lasciata una riga vuota che sta ad indicare la fine degli header si può cominciare a scrivere il messaggio. Vediamo un esempio:

220 FBCMCL01B04.fbc.local Microsoft ESMTP MAIL Service, Version: 6.0.3790.1830 ready at Fri, 8 Feb 2008 18:34:53 +0100
helo pippo
250 FBCMCL01B04.fbc.local Hello [87.10.35.115]
mail from:<paperino@hotmail.com>
250 2.1.0 paperino@fbc.local….Sender OK
rcpt to:<olatitant@alice.it>
250 2.1.5 olatitant@alice.it
data
354 Start mail input; end with <CRLF>.<CRLF>
from: paperino@hotmail.com
to: olatitant@alice.it
subject: prova
hello world!
hello world!
.
250 2.6.0
Queued mail for deivery
quit
Connessione all’host perduta.

In questo caso mi sono collegato al server SMTP del mio provider e ho inviato una e-mail a me stesso. Come si più notare posso inserire nell’ header tutti i campi che voglio, anche un falso “From:” e un falso “To:”. Come si può notare il server risponde ad ogni comando. Queste risposte possono variare da programma a programma. Ecco qui di seguito un esempio di ricezione:

+OK Microsoft Exchange Server 2003 POP3 server version 6.5.7638.1 (FBCMPO01B08.fbc.local) ready.
user olatitant@alice.it
+OK
pass xxxxxxxxxxxxx
+OK User successfully logged on.
list
+OK 16 229096
1 13707
2 13707
3 13509
4 13509
5 18364
6 18364
7 12650
8 12650
9 13712
10 13712
11 27941
12 27941
13 26047
14 1789
15 747
16 747
.
retr 16
+OK
X-Kaspersky: Original server data starting here: +OK
Received: from FBCMMI01B06.fbc.local ([192.168.69.39]) by FBCMST05V03.fbc.local
with Microsoft SMTPSVC(6.0.3790.1830);
Fri, 8 Feb 2008 19:27:38 +0100
Received: from FBCMCL01B08.fbc.local ([192.168.171.46]) by FBCMMI01B06.fbc.local
with Microsoft SMTPSVC(6.0.3790.1830);
Fri, 8 Feb 2008 19:27:37 +0100
Received: from RA ([87.10.35.115]) by FBCMCL01B08.fbc.local with Microsoft SMTPS
VC(6.0.3790.1830);
Fri, 8 Feb 2008 19:27:22 +0100
from: paperino@hotmail.com
to: olatitant@alice.it
subject: prova
Return-Path: paperino@hotmail.com
Message-ID: <FBCMCL01B08EUjb9oBs000ab154@FBCMCL01B08.fbc.local>
X-OriginalArrivalTime: 08 Feb 2008 18:27:30.0250 (UTC) FILETIME=[4398BAA0:01C86A
80]
Date: 8 Feb 2008 19:27:30 +0100
hello world!
hello world!
.
quit
Connessione all’host perduta.

Il protocollo SMTP usato per depositare posta in un server di posta da un altro server di posta o da un user-agento anche maualmente da remoto come abbiamo fatto noi è definito nella RFC 821, mentre il formato del messaggio mail è definito nella RFC 822. Dai numeri piccoli di RFC (l’HTTP è definito nella RFC 1945), si capisce che l’SMTP è vecchiotto, ed in quanto tale ha una grossa pecca, lavora sempre con codifica ASCII a 7 bit sia per le linee di controllo che per il messaggio in se e per se, e a discapito dell’evoluzione subita dal web, tratta unicamente codifica ASCII e non usa oggetti, ma tutto quello che trasporta deve essere contenuto in un unico messaggio tutto codificato in ASCII.Per ovviare a cio’già nella RFC 822 sono state definite estensioni multiuso che servono per indicare che decodifica applicare all’ASCII del messggio. Tali estensioni sono state ulteriormente ampliate per stare al passo con i contenuti multimediali moderni nell RFC 2045 e 2046. Si vede che sto preparando l’esame di “Reti di Calcolatori”. Unico appunto che ancora voglio aggiungere, riguarda il fatto della comunicazione remota che instaura telnet : una volta avvenuta la connessione TCP, tutto quello che viene battuto a tastiera è come se fosse battuto sull’host remoto con cui si sta comunicando, in questo caso il server di posta, ragion per cui quando si fanno errori di battitura, anche se sul video locale si risolve cancellando, la stessa cosa non avviene nell’host remoto, sul quale è come se passassimo i caratteri ASCII corrispondenti ai tasti premuti a seguito dell’errore di battitura.





Objectdock: deskBar in Windows stile Mac o Avant Window Navigator.

7 02 2008

Se qualcuno cercasse una deskbar accattivante tipo Avant Window Navigator sotto Linux, o stile Mac, consiglio di dare un’occhiata a objectdock tra l’altro completamente freeware nella sua versione limitata : non si può adornare la propria scrivania con più di un’unica deskbar. La versione plus invece non freeware, permette addirittura di avere quante deskbar si desidera, e dispone anche di una deskbar che funge da cassetto ideale per imaniaci della personalizzazione del proprio desktop.





RMClock: cambiare la frequenza del processore in Windows.

7 02 2008
Avevo la netta sensazione che in windows il power management non fosse poi così performante come quello dell’ambiente Linux. In effetti nel glaciale mondo del pinguino, il pc sembrava avere una marcia in più. Gira e rigira, ti scopro una utility alternativa alla Power4Gear fornitami da Asus per il mio Z53Jc (processore Centrino Duo, 1,99GHz) che sembra aver ridato vita al pc anche sotto WindowsXP. RMClock, così si chiama l’utility, permette la completa gestione dello scaling, governor,sensori e la cosa più bella è che nessuno decide cosa è meglio per te, non si è costretti a lavorare a massima potenza quando si lavora con l’alimentazione da rete elettrica. Adesso ho le mie tray icon che mi indicano la temperatura dei core, la frequenza, il carico di lavoro dei core, e la possibilità di avere un governor on-demand, che funge una meraviglia, reattivo al massimo grado.

Di seguito riporto fedelmente la guida che ho seguito per l’installazione e il setup di RMClock.

Il seguente articolo è pubblicato su http://notebookitalia.it/guida-all-uso-di-rmclock.html . E’ un tutorial in 12 punti che vi permetterà di configurare velocemente RMClock con i parametri corretti per il vostro processore, consentendovi di migliorare l’autonomia e le performance del vostro notebook.

RightMark CPU Clock Utility (RMClock) è una semplice applicazione, dotata di interfaccia grafica, per monitorare in tempo reale la frequenza ed il carico della CPU attraverso i registri MSRs. I Model-Specific Registers sono un particolare tipo di registro del processore, un piccolissimo quantitativo di memoria molto rapida, usato per immagazzinare dati di accesso comune. I registri del processore si differenziano a seconda del numero di bit che possono contenere: i Model-Specific Registers (MSRs) sono tipicamente registri a 64 bit che consentono ai programmatori di osservare e controllare una serie di parametri specifici del processore.

RMClock, in modo analogo ad altre utility come NHC (Notebook Hardware Control),  permette di intervenire dinamicamente su parametri quali il clock ed il voltaggio del processore per ottimizzarne i consumi in funzione del carico di lavoro. Operazione che porta dei concreti vantaggi sia su sistemi portatili (aumento dell’autonomia)  che susistemi desktop (maggiore silenziosità).

RMClock è in grado di funzionare su qualsiasi processore ma solo alcune CPU saranno in grado di sfruttarne a pieno le potenzialità. Al momento i processori pienamente supportati sono:

  • le famiglie di processori AMD K7 (Athlon/XP/MP, Duron, Sempron) e K8 (Athlon 64/FX/X2, Opteron, Dual-Core Opteron, Sempron, Turion).
  • processori Intel delle serie Pentium II/Celeron, Pentium III/Celeron, Pentium M/Celeron M, Pentium 4/Celeron (Northwood e Prescott), Pentium 4 Extreme Edition (Gallatin e Prescott), Xeon (Prestonia, Nocona, Cranford, Irwindale, Potomac, Paxville e Dempsey), Pentium D e Pentium Extreme Edition (Smithfield, Presler e Cedar Mill), Core Solo e Core Duo (Yonah core).

Dalla versione 2.2 è stato aggiunto anche il supporto per i processori Intel Core 2 Duo (Merom).

1) Scaricate RMClock da questo link e decomprimetelo in una cartella a vostro piacimento (fate attenzione a non cancellare la cartella del programma o i file in essa contenuti perché, altrimenti, il programma non partirebbe più).

2) Molto spesso i notebook sono dotati di utility di gestione del risparmio energetico proprietarie. Hanno tutte funzioni analoghe ma, a seconda del produttore, possono avere interfacce e nomi differenti: Power4Gear per Asus, VAIO Power Management per Sony, etc. Se scegliamo di usare RMClock, per evitare conflitti, dovremo rimuovere queste utility o almeno impedire che vengano lanciate automaticamente all’avvio.

3) Avviate RMClock, il programma installerà la sua icona nel system-tray. Cliccate col tasto destro sull’icona rappresentante un ingranaggio e spuntate la voce “Enable profile selection with left click”: questo vi permetterà di scegliere al volo che profilo impostare senza aprire ogni volta la finestra principale ma semplicemente cliccando una volta con il tasto sinistro sull’icona dell’ingranaggio:

Image

4) Cliccate ora con il tasto sinistro sull’ingranaggio e spuntate “Performance on Demand”:

Image

5) Doppio click sull’icona dell’ingranaggio e vi si aprirà la finestra principale, andate su “Management” e impostate tutto come nella foto seguente [NB selezionate l’autostartup solo quando avrete finito di testare i Vcore, quindi alla fine di questa guida e NON prima!!!]:

Image

Regolare il Vcore minimo per il clock minore

Il Vcore (CPU core voltage) è il voltaggio di alimentazione della CPU. Il voltaggio è direttamente proporzionale all’ammontare di energia utilizzata dalla CPU e quindi al calore che essa dissipa. Nei processori moderni il voltaggio è anche proporzionale alla velocità di clock.

6) Per prima cosa andiamo ad impostare il valore di clock minimo e Vcore minimo nella tabella “Profile”. Per ora spuntate solo la casella 0 impostando FID minimo 6x e Vcore minimo 0,95 (o anche 0,85 se ve lo lascia settare). Questi valori dovrebbero andar bene per tutti i processori [NB controllate che “AC Power Profile” e “Battery Profile” siano impostati su “Performance on Demand”]:

Image

7) Ora andiamo a configurare il profilo “Performance on Demand” per impostare il singolo moltiplicatore del minimo in questa maniera:

Image

Bene, ora cliccate sul tasto “Apply” in basso a destra nella finestra di RMClock e poi andate su “Monitoring”: se avrete fatto tutto bene vedrete i processori downcloccati e downvoltati @ 0,95 – 997mhz.

8) È arrivato il momento del test, scaricate SuperPI e scompattatelo in due cartelle (una con nome diverso dall’altra ovviamente) poi lanciate i due eseguibili, vi si apriranno due finestre di SuperPI, digitate la combinazione di tasti Ctrl+Alt+Canc e vi troverete di fronte a questa situazione [NB la doppia istanza di SuperPI è necessaria solo per i processori dual core, per chi ha un processore single core le istruzioni successive vanno ripetute per una sola CPU!!!]:

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9) Cliccate con il tasto destro sul primo processo SuperPI, selezionate “Imposta affinità”, e spuntate la voce “Cpu0”.

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10) Idem come sopra per il secondo processo SuperPI, al quale però assegnerete “Cpu1”.

A questo punto, senza chiudere i task, fate partire i due SuperPI in contemporanea. Prima eseguite il test a 2M e controllate che, lavorando, le CPU rimangano fisse a 0,95V 997MHz. Se per caso la frequenza dovesse schizzare a 2GHz significa che avete sbagliato qualcosa!!!

Se passate i SuperPI da 2 mega, fate poi quelli da 32M e, se superate anche questi ultimi, il valore del minimo è giusto. Invece,  nel caso che il PC dovesse inchiodarsi, spegnete, riaccendete e riprovate con un valore di Vcore del minimo più elevato.

Regolare il Vcore per il clock massimo

11) Ora si tratta di ripetere i punti da 6 a 10 per il Vcore necessario al moltiplicatore massimo. Tutto è uguale dovete solo ricordarvi di:

  • spuntare il solo valore del massimo, su “Profile” e su “Performance on Demand” (deselezionate il valore 0 insomma);
  • iniziare da un Vcore di 1V a scendere. Ad ogni step esegite SuperPI a 2M, quando trovate un Vcore a cui il 2M dà errore siete al limite, dovrete impostare un Vcore più alto e rifare un nuovamente SuperPI. Quando avrete trovato un Vcore con cui passerete il test a 32M sarete ok!!!

12) Trovati Vcore minimo e max, si tratta solo di andare su “Profile”, e spuntare ogni casella [NB lasciate attivo autoadjust intermediate, farà tutto lui per i clock e Vcore intermedi!]. Ora andate sul profilo “Performance on Demand” e, anche lì, spuntate tutte le caselle relative ai vari step di Vcore (quelli nella colonna sinistra, in quella destra lasciate tutto deselezionato).

Finito! Avete il vostro RMClock perfettamente funzionante!!!

Considerazioni sulla batteria

Dopo un pò di test, posso confermarvi che RMClock ben configurato è davvero la combinazione vincente. Seppur sia limitato nel downvolting, risulta migliore rispetto alle utility proprietarie come Power4Gear. È anche più versatile perché permette di controllo are un maggior numero di parametri della CPU: temperatura, carico di lavoro, clock etc…Ho svolto un test didurata della batteria dal quale emerge la qualità di questa piccola utility:

Image

Questo l’ambiente in cui è stato effettuato il test:

  • RMClock
  • Windows Media Center Edition
  • 1,0 GHz @ 0,950v <–> 2,0 GHz @ 0,950v
  • Wireless attivo e connesso
  • HDD 500GB USB 2,0 esterno (ma alimentato separatamente)
  • dc++ attivo che scaricava
  • WLC aperto che riproduceva “La gang del bosco”
  • luminosità media
  • volume medio

Risultato: circa 2,20-2,25ore di durata della batteria sul mio Asus Z53J!

Con l’utility Asus la durata è leggermente inferiore ma, soprattutto, c’è lo svantaggio che, mancando la variazione dinamica,  il PC è rallentatissimo. Con RMClock, invece, tutto va benissimo perchè varia al volo il clock in caso di bisogno!!!

Visti i buoni risultati ottenuti in batteria ho deciso di usare RMClock anche quando il notebook è alimentato in rete, perché contribuisce a contenere la temperatura del processore e la ventolina, per quanto non si fermi mai completamente, quantomeno gira sempre alla minima velocità di rotazione a tutto beneficio del comfort acustico.





Excel : virgola in punto

6 02 2008

Ieri lavorando ad Excel a casa della mia fida, mi sono trovato dinnanzi all’esigenza di scrivere numeri decimali in cui il separatore decimale non doveva essere la virgola come da notazione nostrana, ma un punto come da notazione anglosassone. Per quanto strano la cosa dipendeva dal sistema operativo che essendo italiano (Windows XP), usa la virgola come separatore decimale.

  • Start->Pannello di controllo-> Opzioni internazionali e della lingua
  • selezionare la scheda “Opzioni internazionali”
  • selezionare Personalizza
  • alla voce “Separatore decimale” sostituire il punto al posto della virgola

Spero di essere di aiuto a chi come me si inceppa su queste piccole cose.





Skype con videochiamata e webcam syntek

25 12 2007

Come utente Ubuntu, era veramente frustrante essere costretto a migrare in winzozz ogni qualvolta si presentava l’esigenza di videochiamare con skype. Molte volte, pur di non darla vinta a quelli di Win, ci si limitava a chiamare senza usufruire del video. Adesso sembra proprio che la cosa stia cambiando. Scaricare la versione beta di skype da www.skype.com/download/skype/linux/beta/. L’installazione è semplicissima, è un file deb quindi basta avviarlo direttamente da icona. Personalmente posseggo un portatile Asus z53j con webcam integrata nel pannello, una syntek. I driver che servono sono quelli di dicembre, scaricabili da http://sourceforge.net/project/showfiles.php?group_id=178178. Una volta scaricato il file stk11xx-1.2.3.tar.gz, scompattarlo nella propria home. Le istruzioni per la compilazione sono scritte nel file README (come al solito). La procedura da seguire è semplice:

  • Aprire una shell;
  • Posizionarsi nella directory scompattata;
  • Lanciare il comando:

make -f Makefile.standalone

  • Al termine nella cartella scompattata sono stati creati dei file, uno dei quali ha estensione ‘ko‘. Caricare nel kernel i seguenti moduli:

modprobe videodev
insmod /home/raffaele/stk11xx-1.2.3/stk11xx.ko

È stato appena caricato il driver per la webcam. Se tutto è andato bene, la webcam funge!





Impostare la java virtual machine sul proprio pinguino

25 12 2007

Casualmente oggi ho speirimentato una cosa molto interessante. Ero alle prese con Maple, un programma di calcolo simbolico, e stavo lavorando con dei calcoli vettoriali simbolici. Quando si lavora in simbolico e si usano delle matrici di grosse dimensioni, tutte con termini rigorosamente simbolici, credo sia molto facile correre il rischio di trattare problemi NP, basta un niente, una matrice troppo grande, e magari un calcolo di rango, che il processore inizia a urlare come un pazzo furioso. Maple è un programma scritto in java, almeno la versione 11, e nativo anche in Linux. Di default avevo impostato sul sistema la jvm5 della sun. Ad un certo punto ho notato che l’applicazione andava come rallentata, mentre il sistema nel complesso era fluido, e quindi mi si è accesa una spia: vuoi vedere che se metto di default la versione 6 tutto anche Maple scorre veloce? Cosi ho dato il seguente codice :

sudo update-alternatives –config java

ed ho impostato la jvm 6 cos’ come mostrato in figura.E adesso tutto scorre fluido.





Misteri della fede

25 12 2007

Ero in laboratorio, stavo cercando di ingurgitare in fretta e furia quel bel mezzo chilo di panino unica pietanza del mio fugace pranzo, ed facevo vedere ad un mio collega come fossi riuscito a far funzionare MathCAD 11 anche sul pinguino. Un vero motivo di vanto per me povero “quasi ingegnere”. Quasi 13:30, sto in ritardo a lezione, come al solito, mi affretto a scappare, un caffè di corsa, solita passerella entrata solitaria col prof. (mio futuro relatore) che già aveva iniziato a sparare a schermo i soliti 350*exp3 lucidi. Terminata la lezione, torno in lab, lancio MathCAD e sorpresa delle sorprese, l’unica cosa che riesco a vedere è la scritta MathCAD, dopodiché tutto sparisce. Sulle prime ho cercato di recuperare la situazione, ma per quanto ho tentato e ritentato anche con l’aiuto del tuttologo Maurizio (e quando dico tuttologo non sto facendo affatto una battuta), ma niente da fare. E così dando la colpa all’instabilità di Metacity Composite,la cosa è finita lì. Stasera ho avuto una idea, beh più che una idea, un goffo tentativo di rimettere tutto in ordine. Ho rifatto totalmente la procedura descritta nel Mini HOW TO per l’installazione di MathCAD che ho postato già in questo blog, e una cosa ancora più strana : quando partiva la procedura automatica che eseguiva il download dei file necessari per l’installazione di ies4linux tutto si interrompeva improvvisamente. Ad ogni interruzione ho rilanciato, sicuro del fatto che quanto già era stato scaricato, non venisse re-scaricato, e bene alla fine ho vinto di nuovo io, MathCAD c’è. Ora la domanda è questa : la prima installazione è sopravvissuta per ben quasi 24 ore, quanto sopravviverà questa che ho appena installato?





Mini HOW TO : MathCAD 11 su Ubuntu

23 12 2007

Obiettivo

Installazione di Mathcad 11 su Ubuntu, usando wine e ies4linux.

Soluzione

Finalmente ce l’ho fatta.Dopo due giornate di fuoco, in cui più volte sono stato ad un passo dalla rinuncia, sono riuscito ad installare MathCAD 11 sulla mia linux box. Ecco cosa occorre.

  • Download ed installazione di WINE da http://www.winehq.com/site/download-deb , oppure da repository usando synaptic oppure da shell;
  • Download ed installazione CABEXTRACT da http://packages.ubuntu.com/dapper/utils/cabextract oppure da repository usando synaptic o anche da shell;
  • Download di IEs4Linux dal sito http://www.tatanka.com.br/ies4linux/download.html,scompattare in una cartella, entrare in questa cartella da terminale e digitatare:

    sudo ./ies4linux

  • Installare IE5.0 IE5.5 ed IE6.0
  • Scaricare il file symbol.tts da http://www.arcadiaclub.org/zips/fonts/
    arcadiaclub.com_font_symbol_310.zip
  • Scompattare questo file nella cartella”/home/nome_utente/.ies4linux/ie6/drive_c/windows/fonts”
  • Adesso tutto è pronto per installare MathCAD. Proseguiamo. Aprire una shell ed entrare nella cartella contenente i file di installazione di MathCAD. A me che installo da cdrom, il file Setup.exe è proprio nella cartella”/media/cdrom/”quindi il comando che ho dato è

    WINEPREFIX=”/home/nome_utente/.ies4linux/ie6/” wine “/media/cdrom0/Setup.exe.

    Se tutto è andato bene dovrebbe partire l’installazione. Non vi resta che proseguire come foste in winzozz e tutto dovrebbe concludersi a gonfie vele.

  • Per lanciare il programma, se non viene aggiunto alcun menù in “Applicazioni->Wine->Programmi”, basta semplicemente creare un lanciatore con comando:

    WINEPREFIX=”/home/nome_utente/.ies4linux/ie6/” wine “/home/raffaele/.ies4linux/ie6/drive_c/Programmi/Mathsoft/Mathcad 11 Enterprise Edition/mathcad.exe

Spero di essere stato abbastanza chiaro. La versione 11 gira molto bene, e per quel che mi serve,non ho notato alvuna differenza alcuna rispetto alla 13 che ho usato in WindowsXP, a parte l’estensione dei file, “mcd” al posto di “xmcd” che nella 13 sono di default ma comunque è possibile salvare come mcd.Ho provato e riprovato con verisioni più recenti (tipo Mathcad 13) ma niente da fare. Ma come è possibile, mi chiedo, che noi, patiti del pinguino, dobbiamo accontentarvi di usare versioni più vecchiotte come prezzo da pagare per non usare windows? Credo sia veramente una mancanza il fatto che non esista una versione nativa in linux per questo bel software. Eppure già eminenti software (vedi Matlab, Maple, etc..) han la loro versione nativa pinguino.

Voglio far notare che la presente guida non vuole affatto essere un riferimento, e che io certamente non sono un guru del pinguino, ma se qualcuno avesse dei problemi,posti pure commenti, sarò ben lieto di essere di aiuto, se posso.